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VECCHIA FERROVIA SPOLETO - NORCIA

VECCHIA FERROVIA SPOLETO - NORCIA


Un percorso da non perdere è sicuramente quello che corre lungo la vecchia tratta della ferrovia che collegava Spoleto a Norcia fino al 1968. Gli unici segni rimasti della vecchia ferrovia sono le piccole stazioni, i ponti, e le caratteristiche gallerie, una delle quali elicoidale.
Partendo dalla nuova stazione di Spoleto, proseguire lungo viale Trento e Trieste per 400 metri, girare a sinistra in via Fratelli Cervi, dopo 200 metri sulla destra si trova la vecchia stazione di Spoleto, da poco ristrutturata, punto di partenza della ferrovia che, nel tratto iniziale attraversava parte della città bassa. Superata la stazione girare a destra e proseguire fino alla rotatoria, prendere la prima uscita e proseguire fino alla successiva rotatoria dove si dovrà prendere la seconda uscita e passare sotto il cavalcavia. Da qui sulla sinistra si trova l'ingresso di un ristorante e a fianco al cancello inizia il percorso della vecchia ferrovia. Per i primi 8 km il percorso è in leggera salita e per la maggior parte in mezzo alla boscaglia. Dopo circa 2 km si incontra la stazione, ormai dismessa, di Cortaccione
e la prima galleria di 57 metri.
Da qui si attraversa il ponte di Cortaccione,
dal quale si gode un
bellissimo scorcio della Valle Umbra a sinistra e dei boschi di Monteluco a destra,
alla fine del quale si entra direttamente nella seconda galleria, lunga 43 metri
e si prosegue, sempre in leggera salita, fino alla stazione di Matrignano.
Ancora alcune centinaia di metri e si intravede, guardando in alto,

il ponte della Caprareccia al quale si accede dopo un lungo tornante di 180°. Dal ponte la vista verso la Valle Umbra è occlusa mentre si può godere il panorama, a destra, della valle tra Forca di Cerro e Monteluco. 
Proseguendo si transita dalla stazione Caprareccia
e, dopo circa 900 metri si entra nella galleria di Valico di Caprareccia, lunga quasi 2 km, senza curve, senza illuminazione e con temperature di 15-20 gradi inferiori rispetto all'esterno.
Copritevi bene e predisponete il fanale e se sarete fortunati potrete riuscire a vedere all'interno della galleria una piccola sorgente di acqua limpida e gelida che bagna il fondo stradale a circa metà del percorso. Il fondo stradale è formato soprattutto da uno strato di ghiaia, che in alcuni tratti raggiunge diversi centimetri, dovuto alla frantumazione dei ciottoli della vecchia ferrovia. Usciti dalla lunga galleria siamo già in Valnerina, dall'alto si intravede Sant'Anatolia di Narco e le montagne che la circondano.
Da questo punto inizia la facile discesa caratterizzata da sei gallerie; dopo il casello Tassinare, si supera l'omonimo ponte e si entra nella elicoidale di 326 metri dalla quale si esce sotto al viadotto appena percorso con un angolatura di 90° rispetto all'ingresso della galleria.

Scendendo a valle si supera la stazione di Mezzo e si arriva all'ultima galleria di questo tratto che, al momento, è chiusa e si aggira percorrendo il sentiero che inizia sulla destra, davanti all'ingresso e termina poco dopo l'uscita, in prossimità della stazione di San Martino. Da qui rimane ben poco dei ciottoli sui quali si adagiavano le traversine della vecchia ferrovia perciò non rimane che proseguire sempre dritti fino a trovarsi a costeggiare una recinzione di un ovile e, poco più avanti, la fine del tracciato che, in origine attraversava la strada sottostante mediante un ponte ormai crollato. l'unica cosa da fare è scendere dalla bici e raggiungere la strada sottostante. Visto che questo ultimo tratto non è molto agevole da percorrere è consigliabile, dopo la deviazione dovuta alla galleria chiusa, tenersi sulla destra e prendere la strada che porta direttamente sulla statale, evitando così di dover scendere più volte dalla bici.

Attraversando la strada statale si riprende il percorso girando a sinistra, passando dentro ad un'area di sosta e superando un negozio di macelleria che rimane sulla destra. Dopo pochi metri si incontra la stazione di Sant'Anatolia di Narco/Scheggino
e da qui si costeggia la strada statale superando la stazione di Castel San Felice e arrivando ad un allevamento di trote, dopo il quale si attraversa il fiume Nera che si costeggerà tenendolo sulla sinistra fino a Borgo Cerreto.
Questo tratto è quasi completamente piatto e il fondo stradale è formato da ciottoli perciò è richiesta una certa perizia nell'avanzamento. Le gallerie sono corte ed alcune sono aperte con degli archi sul lato sinistro.

Proseguendo ancora la ferrovia transita ai piedi del viadotto della statale per Norcia per poi attraversare la galleria di Triponzo, lunga 435 metri, e , come le altre, priva di illuminazione. Il tragitto vira verso destra attraverso una forca chiamata Balza Tagliata dalla quale, affacciandosi si vede il letto di un fiumiciattolo e il solco, nella roccia antistante, di un antico passaggio pedonale scavato dai Romani.

Riprendendo il viaggio dalla stazione di Triponzo, dopo alcune curve in leggera salita, si entra in una doppia galleria che conduce nella valle che corre lungo il fiume Corno.
Purtroppo dopo pochi chilometri il percorso originario termina su dei campi coltivati perciò, poco prima, si deve voltare a sinistra e immettersi sulla strada statale percorrendola per qualche chilometro fino alla svolta per Biselli. Girare a destra e, tenersi sulla sinistra lungo una stradina asfaltata, chiusa al traffico, che porta all'imbocco di una galleria lunga 252 metri che si consiglia di percorrere con estrema perizia in quanto, oltre ad essere buia, conserva all'interno i banchi e le attrezzature per la coltivazione dei funghi, obbligando a passare solo lungo lo stretto corridoio centrale. All'uscita del tunnel, affacciandosi dal muretto sulla destra si può ammirare l'angolo più bello del tracciato, il corso del corno, infatti, scorre in basso tra due pareti a picco e l'acqua assume un bel colore cristallino.
Procedendo si attraversa la galleria di Serravalle giungendo nell'omonima località, di nuovo percorrendo la statale. Superato il bivio per Cascia e il centro rafting, si gira a destra passando davanti ad un bar ristorante e, dopo un ponticello sulla sinistra, si riprende il tracciato della ferrovia che dopo qualche chilometro giunge dinanzi ad una chiesetta. Da qui girando a sinistra si intravede in lontananza la stazione di Norcia, che rimane sulla destra, e, in pochi minuti, si giunge al termine del percorso.





DETTAGLI

(mappa)
inizio: Spoleto
fine: Norcia
lunghezza : 51 km
dislivello: 988 m
livello: medio-facile
superficie: sterrato con tratti in asfalto
bici consigliata: mtb
attrezzatura: fanale di discreta potenza, giubbino

ARRIVARE

in auto:
- da nord (Milano, Bologna, Verona, Venezia), prendere la A14 e uscire a Cesena Nord , prendere la E45 verso Roma, uscire a Collestrada e prendere SS75 fino a Spoleto (mappa).
- da sud prendere l'autostrada A1 ed uscire a Orte, prendere la E45 fino a Terni, poi la SS675 che diventa SS3 (Flaminia) fino a Spoleto (mappa). 

in treno: 
da Roma si impiega circa 1 ora e 45 minuti, da Firenze circa 2 ore, date un'occhiata agli orari. 

in aereo: 
l' aeroporto più vicino è l'Aeroporto San Francesco d'Assisi che dista circa 40 km e collega l'Umbria a Londra, Milano e in estate a Barcellona e Bruxelles, altrimenti a circa 160 km si trova l'Aeroporto di Fiumicino collegato a Spoleto in treno tramite le stazioni di Roma Termini e Roma Tiburtina.

DORMIRE

in Valnerina, come ovunque in Umbria, si possono trovare sia b&b economici (circa 60 euro per una camera doppia), sia hotel di lusso con centro benessere a prezzi competitivi.

QUANDO

la Valnerina è una valle con temperature molto fredde in inverno e fresche d'estate, infatti, essendo poco estesa in larghezza, non subisce un elevato irradiamento solare. Perciò il periodo che va dalla primavera inoltrata alla tarda estate è quello più consigliato per trovare le condizioni ideali lungo il percorso.

CONSIGLI

il consiglio, salvo che non si abbiano accompagnatori in auto, è di lasciare la vettura a Spoleto, giungere a Norcia pedalando e tornare alla partenza con l'autobus, stivando la bici nel bagagliaio, l'ultima corsa parte alle 18.20. Per gli orari vedere qui

MANGIARE

le lenticchie di Castelluccio, il prosciutto di Norcia, gli insaccati della Valnerina come il ciauscolo, il tartufo nero di Norcia, il pecorino di Norcia, le trote del fiume Nera...in quanto a cibo non c'è che l'imbarazzo della scelta....


EVENTI

- dall'ultima settimana di giugno a metà luglio Festival dei Due Mondi a Spoleto, una rassegna di arte, cultura, musica e spettacolo che ha come sfondo gli angoli più belli della città

- gli ultimi giorni di Febbraio e i primi di Marzo Mostra Mercato Nazionale del tartufo Nero Pregiato di Norcia e dei Prodotti Tipici, l'occasione ideale per assaporare i prodotti tipici di Norcia e dei suoi dintorni

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